Cenni storici
L'Università degli Studi di Pavia è l’Ateneo più antico della Lombardia e uno dei più antichi d’Europa. In particolare, le sue Facoltà di Medicina, Scienze Politiche e Giurisprudenza godono di un particolare prestigio in Europa per le loro ricerche pionieristiche e per la loro tradizione secolare che ha visto molti alunni illustri.
Già a partire dall'anno 825 Pavia fu sede di un'importante scuola di retorica istituita dall'imperatore Lotario I, che a sua volta ereditava la tradizione di una scuola di diritto fondata dall'imperatore romano Teodosio I. Per tutto il periodo medievale la scuola fu in fiorente attività e nell'XI secolo Pavia divenne sede anche di un'attestata scuola giuridica. È però solo grazie all'imperatore Carlo IV, nel 1361, che a Pavia venne fondato uno Studium Generale, al quale papa Bonifacio IX riconobbe i medesimi diritti delle Università di Bologna e di Parigiri chiamando studenti da tutt’Europa. Nel 1485 lo Studium Generale venne poi trasformato in Università.
Nel XV secoloil prestigio dell'ateneo crebbe, ma la sua attività conobbe una brusca interruzione in seguito ai gravissimi danni ricevuti dalla città per l'assedio subito nel 1525.
La rinascita dell'ateneo avvenne nella seconda metà del XVIII secolo sotto i sovrani austriaci Maria Teresa e Giuseppe II, grazie ai quali nacque la Scuola anatomica pavese.
A cavallo tra il XVIII e il XIX secolo l'ateneo divenne uno dei migliori d'Europa (e del mondo). Molti i docenti famosi, dal naturalista Lazzaro Spallanzani, al matematico Lorenzo Mascheroni, al fisico Alessandro Volta che fu docente di Fisica Sperimentale, Rettore dell’Ateneo e inventore della pila elettrica, al medico Antonio Scarpa iniziatore della Chirurgia moderna.Tra i grandi maestri dell’età napoleonica, Vincenzo Monti e Ugo Foscolo, che nel 1809 tenne a Pavia la famosa prolusione “Dell’origine e dell’Ufficio della Letteratura”. Molti i medici illustri, come Carlo Forlanini, inventore del pneumotorace per la cura della tisi polmonare e Camillo Golgi, Nobel per la Medicina nel 1906. Accanto a Golgi, altri due docenti dell’Università di Pavia sono stati insigniti del premio Nobel: il chimico Giulio Natta e il fisico Carlo Rubbia.
Dalla fine della Seconda guerra mondiale l'Università di Pavia ha conosciuto un nuovo rilancio, dovuto in gran parte all'energia e all'iniziativa dell'allora rettore Plinio Fraccaro.
Nel corso degli anni sessanta, alle Facoltà tradizionali si sono aggiunte quella di Economia e Commercio e di Ingegneria.
Oggi l’Alma Ticinensis Universitas di Pavia offre, nelle tre sedi di Pavia, Cremona a Mantova, 9 facoltà e 86 corsi di laurea; si propone come una Research University, partecipa a progetti internazionali ed è inserita in network di lavoro con i maggiori college del mondo, promuove ricerca in ambito interdisciplinare, dialoga con le imprese.
L’Università di Pavia è un campus a misura di studente, con oltre 24.000 iscritti, 15 collegi universitari dove ragazzi e ragazze vivono e crescono insieme, si scambiano idee e progetti, preparano al meglio il loro futuro. A questi giovani l’Ateneo pavese garantisce un percorso di orientamento personalizzato, 1600 borse di studio, 310 programmi di scambio con Università di tutto il mondo, 3300 occasioni di stage, contatti con le imprese e il mondo del lavoro.
Sistema Museale di Ateneo
L’Università di Pavia possiede un eccezionale patrimonio di beni culturali, accumulati e conservati nel corso della sua lunga storia. Importanti collezioni, di interesse storico-scientifico, uniche nel loro genere: non sono infatti costituite da pezzi acquisiti in maniera casuale, ma accresciute nell’arco del tempo, parallelamente allo sviluppo della didattica e della ricerca scientifica nei rispettivi campi. Il Sistema museale dell'ateneo di Pavia si è costituito nel gennaio 2005 con lo scopo di riunire tutti i musei e le collezioni dell’Università di Pavia e di promuoverne la conservazione e la valorizzazione. Grazie a queste collezioni e alla loro corrispondenza con i volumi conservati nelle biblioteche e negli archivi, è possibile ricostruire la storia del pensiero tecnico scientifico italiano e non solo.
In particolare, l’Università ospita:
- Museo per la storia dell'Università di Pavia con due sezioni principali, quella di Medicina e quella di Fisica. Il percorso, attraverso l’esposizione degli “strumenti” utilizzati dai grandi maestri del passato, testimonia l’evoluzione dello studio e dell’insegnamento di queste scienze.
- Il Museo di Storia Naturale, costituito a scopo didattico da Lazzaro Spallanzani nel 1771 grazie a un primo nucleo di minerali inviati in dono dall'Imperatrice Maria Teresa d’Austria. Alla sezione di mineralogia e zoologia fu aggiunta nel 1778 quella di anatomia comparata. La fama del Museo, che già nel 1780 contava oltre 24.000 esemplari, ispirò al poeta e matematico Lorenzo Mascheroni alcuni versi del componimento didascalico “Invito a Lesbia Cidonia”.
- Il Museo della Tecnica Elettrica, istituito nel 2006, grazie alle preziose donazioni di Edison, ENEL e di molte aziende del settore. Omaggio permanente ad Alessandro Volta (inventore della pila elettrica, docente e rettore dell’Università), presenta il patrimonio storico della tecnica elettrica e il suo impatto su tutti gli aspetti della vita quotidiana dalle origini dell’elettricità a oggi.
- Il Museo di Mineralogia che conserva collezioni di minerali, rocce e fossili provenienti dalle più note località italiane ed estere e conta circa 10.000 pezzi ed è suddiviso in due sezioni, Mineralogia-Petrografia e Geologia-Paleontologia.
- L'Orto Botanico, istituito nella seconda metà del Settecento. Si estende su una superficie di circa 2 ettari e comprende le serre, l’edificio storico e l’arboreto dedicato alle collezioni di piante vive all’aperto. Le collezioni sono in parte tematiche e in parte rappresentative di aree geografiche. La serra più antica è dedicata al primo direttore del Museo, Antonio Scopoli. Dell’impianto originario rimane un monumentale platano alto 45 metri, la cui circonferenza alla base supera i 7 metri.